Cagliari Press Tour 2022

Cagliari Press Tour 2022

Tre giorni alla scoperta di Cagliari attraverso uno sguardo inconsueto, originale, che non si traduce necessariamente in sole, shopping e aperitivi vista mare.


io preferisco la vista sulla città, la stessa che propongo a te che leggi. Lo skyline di Cagliari è così bello che per un attimo il mare possiamo lasciarlo alle spalle. Ci perdiamo sul panorama di una città che appare come un cumulo di case arroccate, fra quartieri medievali e torri pisane che la caratterizzano da secoli, rubando il cuore a turisti e viaggiatori.

il #CagliariPressTour2022, organizzato da Imago Mundi col contributo dell’Assessorato al Turismo del Comune di Cagliari, ci ha mostrato e fatto vivere luoghi che tutti conoscono ma non tutti hanno avuto il piacere di scoprire a 360°. E a proposito di numeri, aumentiamo di poche unità quel valore e arriviamo a 366, numero dell’edizione della Festa di Sant’Efisio, celebre evento religioso che il 1° maggio vede Cagliari in festa, completamente votata e gioiosa di vedere il simulacro del suo Efisio, santo martire, attraversare le vie centrali della città sotto una pioggia di petali, da infiniti applausi e dalla gratitudine del popolo.




Per lo stesso motivo, decine, centinaia, migliaia di sardi partecipano agli eventi legati alle celebrazioni del santo.  Si fanno belli, indossano i loro migliori costumi tradizionali e sfilano accompagnandolo in un lungo cammino. Dopo qualche giorno, il 4 maggio, lo riaccolgono nella sua città. Poco importa se siano le 22:00 e il buio avvolge Cagliari. Il corteo di costumi e cavalieri è lì, coi miliziani che annunciano l’imminente arrivo del simulacro protetto da un sontuoso cocchio. Efisio incede lentamente al ritmo di melodie che si levano dalle “launeddas”, animate da gote gonfie e paonazze di abili suonatori. Quando passa senti un gran vociare e gli applausi diventano assordanti ma nel contempo la folla ammutolisce, anche solo per un istante,  poiché sente doveroso quel secondo di silenzio in cui incontra lo sguardo del santo.

è un attimo che vale 365 giorni d’attesa.

Assistere a questo passaggio è un’esperienza da vivere e Cagliari, nel pieno della sua eleganza, custodisce e rinnova queste magiche giornate, anno dopo anno, dal 1657.




Rituffarci nel mare cagliaritano è un attimo, non solo perché il mare è in città, ma perché grazie all’immediata vicinanza puoi godere dei suoi frutti e se questi sono nelle mani di una chef come Laura Sechi, la qualità si tramuta in certezza: ricette della tradizione come gli spaghetti con le orziadas, autentica boccata d’aria marina. Non v’è dubbio, questa è Sardegna. Variazioni sul tema nei ravioli verdi ripieni di gamberi e una pioggerella di bottarga per indorare dei fagotti dal gusto indimenticabile.  E poi zuppa di pesce, come tradizione vuole e come innovazione propone. Il pezzetto di pane nel fondo del piatto non è finito lì per caso, la scarpetta qui è un richiamo irresistibile. Mentre i cibi si lasciano innaffiare dai vini della Cantina Su Entu, arriva una carezza di ricotta e caffè che omaggia ricette antiche, e in quanto tali meritano il tocco di un’altra preparazione storica, su Filindeu, formato di pasta fresca, qui in veste di cialda fritta e fiorita.




Guardo la cialda, la sua forma è quadrata, potrebbe ricordare un campo di grano, o forse un lembo di tessuto e perché no, ricorda anche la vista aerea di uno dei numerosi specchi d’acqua del Parco naturale regionale di Molentargius, luogo in cui ci ritroviamo l’indomani per conoscere la storia di una delle zone umide più importanti d’Europa, legata da secoli alla produzione del sale. Il Parco, istituito nel 1999, è luogo prediletto dai fenicotteri, ed è qui che questa specie ama nidificare.  Le saline, il cui impianto risale 1830, furono la punta di diamante per l’economia locale ma questa grande macchina cessò di funzionare sul finire degli anni Settanta del Novecento. Oggi è possibile vivere il Parco, a un passo dal mare e dal sole. I suoi percorsi sono sinonimo di vita, escursioni, sport, passeggiate a piedi o a cavallo. Sentieri liberi dai pensieri e ricchi di bellezza. Impossibile resistere a un tramonto sulle acque dello stagno.



La cena è nel cuore di Cagliari, al ristorante da “Josto”. Lo chef Pierluigi Fais ci accoglie in una sala dove lo stile industriale strizza l’occhio alla più squisita selezione di complementi dal design minimal. Nella seconda sala, qualche linea mi ricorda le soluzioni Art Decò ma nelle pareti si aggrappano alfabeti stilistici simili al linguaggio di Giuseppe Capogrossi. Mi convinco che il mix qui è convincente.



La cena è nelle mani di uno chef dal talento più che riconosciuto. Spazia lo stile del suo locale e nei piatti ritroviamo altrettanta capacità compositiva. I vini arrivano da ogni zona dell’isola e portano con loro i profumi delle aree di provenienza. Squisito il ventaglio di carasau (già condito) e ottimi anche il risotto con asparagi e mascarpone; il cavolo e la rapa; la spuma con patate e cozze. Il dessert è un omaggio alla Sardegna: pan’e saba con gelato alla crema, gustosa scoperta.



È stata una completa scoperta anche Giorgino, borgata di pescatori poco fuori la città di Cagliari. Case colorate, giardini fioriti,  qualche gatto e il mare che fa da cornice.  Gli abitanti ci sono, pochi ma ci sono. Giorgino resiste alle mareggiate della storia, agli infausti eventi che hanno segnato il suo percorso ma oggi sorride ai suoi avventori. Resiste perché è qui che i cagliaritani trascorrevano le giornate al mare (prima che gli stabilimenti del Poetto traghettassero tutta la popolazione nel suo lungo litorale), resiste perché alcune generazioni sono nate e cresciute qui, convincendosi che non avrebbero mai abbandonato il loro borgo. Resiste perché ha una forte identità, ed è parte di Cagliari.

Infine resiste perché qui, più che in altri angoli del golfo, il legame col mare è viscerale, tanto forte da contagiare chi incrocia lo sguardo dei suoi abitanti.




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con lo scopo di offrire al turista e viaggiatore uno strumento per godere di un incontro autentico con lo spirito del luogo. La chiave per realizzare una guida interattiva è stata individuata dall’esperta di gamification Marta Ciaccassi. Tutto ciò di cui hai bisogno è una penna, e naturalmente un sano desiderio di conoscere una nuova realtà. Scoprire Giorgino con questa guida fra le mani ti renderà felice, perché dietro ogni parola chiave che ti porterà a esplorare la borgata, riscoprirai il valore della semplicità: un respiro al cospetto del mare, una risata a pieni polmoni e, chi lo sa, forse anche la stretta di mano di un nuovo amico.




 

 

2 Comments Add yours

  1. Federico ha detto:

    Complimenti Checco.
    È fantastico scoprire la cultura di questi luoghi e della sua gente, con le sue tradizioni.
    Certamente un tour alla scoperta di queste, è qualcosa che farò alla prossima visita in Sardegna.
    Bellissime immagini e parole. Articolo perfetto

    1. @Ch_ecco ha detto:

      Grazie mille, Fede 🙂 Felice che ti piaccia!

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