Zaanse Schans

L’Olanda che fa sognare

Amsterdam è anche un ottimo punto di partenza per conoscere le bellezze del territorio, come Zaanse Schans. Avete presente la più tipica immagine che associamo a tulipani e mulini? Ecco, in questo piccolo villaggio a nord di Amsterdam tornerete un po’ bambini.



Ci si arriva in 25 minuti (qualcuno vi arriva anche in bicicletta), e se andrete dopo due giorni di città quel silenzio che vi accoglierà sarà una manna dal cielo.
Saliti sul treno in direzione Uitgeest, previo accertamento di alcuni dettagli, tipo quello di non aver preso il treno per Berlino, dettagli appunto; ci accomodiamo e vediamo Amsterdam diventare sempre più piccola.
Come ti ho già anticipato, in pochi minuti raggiungerai la tua destinazione.
Lasciato il treno alla stazione di Koog Aan De Zaan, abbiamo passeggiato fino al villaggio di Zaanse Schans.


Koog Aan de Zaan


Qui le case hanno un aspetto particolare, quasi come se gli abitanti di questo paese non avessero privacy. Percorri il marciapiede e non puoi fare a meno di guardare attraverso quelle bow-windows, rigorosamente senza tende e con eleganti lampade, composizioni floreali e oggetti che fanno bella mostra sui davanzali che danno sulla strada.
Si intravedono eleganti salotti, cucine in stile, altre rustiche, e io penso che tutti qui abbiano una vita felice.



Vorrei sedermi a uno di quei tavoli e fare colazione assieme a quelle donne che s’infischiano dei passanti. Vorrei spremere quegli agrumi e avere il tempo per filtrare il caffè con le caffettiere in vetro, proprio come vedo fare attraverso queste grandi vetrate.
Ma continuo a camminare perché sento l’aria smossa dalle pale di quei mulini. Svoltiamo l’angolo e una gentile signora avvolta da un pellicciotto maculato legge nei nostri occhi l’incertezza, i suoi sono rassicuranti e ha una parlata inglese dall’accento imbastardito: «Zaanse Schans, right? Go straight, and then turn on the left».
Ci regala un sorriso come se fossimo suoi nipoti e nel salutarci continua: «maybe 10 minutes».

Verso Zaanse Schans

La certezza di non essere troppo lontani ci fa aumentare il passo, anche se continuiamo a chiederci da dove arrivi esattamente quel fortissimo odore di cioccolato in lavorazione.
Riattivo la rete 4G e digito: «Zaanse Schans odore di cioccolato» ed ecco la conferma, qui ci sono le fabbriche della ADM, una delle aziende più grosse. Svelato l’arcano, disattivo la rete, alzo gli occhi ed ecco il primo mulino, io adoro i mulini!
È stupendo, penso, ma è fermo. Le nostre reflex si accendono comunque e iniziano a fare i loro suoni. Vediamo altri mulini e seguiamo il percorso finché non entriamo in un villaggio fatto di case verdi che si specchiano lungo un corso d’acqua immobile.



È fatta, siamo dentro un villaggio fatato! La sensazione è quella, perché vedi susseguirsi ponticelli fioriti, nastri di narcisi che colorano il percorso del fiume e il lento movimento dei mulini che sembra dettare il ritmo di questa realtà.



Ci sono case aperte, poi entri e scopri che sono deliziosi negozi di formaggi e souvenir. Entri ed esci da tutte come a volerne scoprire gli interni, poi ne trovi una in cui sono esposti oggetti d’antiquariato e ceramiche locali: dai piatti in finissima porcellana agli stivaletti d’epoca vittoriana di cui tocco e annuso la pelle ormai usurata.



E poi ancora un ponte, un mulino e un cormorano che si lascia fotografare per poi spiccare il volo lentamente, chissà se anche lui segue il ritmo della pale dei mulini. Noi si, e sempre lentamente decidiamo di andare a mangiare.



In un minuto d’orologio raggiungiamo Zaandijk, un villaggio sorto dalla parte opposta del fiume Zaan. Silenzioso, colorato ed estremamente curato. Ci sediamo da Groeneveld Eten, un locale carino e accogliente: tavoli in legno che guardano all’esterno, arredi semplici come la vita di questo paese e cibo buono.



Ho scelto le omelette al salmone, servite con pane ai cereali e qualche ciuffo di insalata; hamburger e patate per Marko.
Chiedo e bevo un caffè americano, senza che nessuno mi guardi come se avessi chiesto un bicchiere di benzina.



Decidiamo di tornare in città, con la pancia piena e il profumo di cioccolato alle spalle, in 25 minuti rieccoci nella caotica Amsterdam, pronta a stordire con le sue bellezze ma anche con le tante lingue che si sentono tra un vociare e l’altro. Immancabili i nostri connazionali.



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