Barilla Pasta World Championship

Due giorni trascorsi a Milano in occasione del Pasta World Championship. Un’esperienza di lavoro con Barilla.

La settima edizione del “Pasta World Championship” organizzato da Barilla, ha visto l’arrivo a Milano di centinaia tra: giornalisti, influencer, blogger e ospiti d’eccezione provenienti da ogni parte del mondo. Sapevo, me lo sentivo che sarebbe stata un’esperienza incredibile! Certo, non potevo aspettarmi che in due giorni si potessero provare così tante emozioni e ricevere così tanti stimoli.



Ero fra quelle centinaia di persone che, minuto dopo minuto, prendevano posto nell’ampio spazio del Pelota di via Palermo. Il pensiero di incontrare e confrontarmi con tanti di quei nomi letti nella lunga lista ricevuta il giorno prima, non dico mi destabilizzasse ma sicuramente ha fatto sì che io arrivassi all’evento carico ed emozionato. Un’emozione più controllata rispetto a quella che hanno provato i diciotto chef in gara. Giovani e talentuosi, hanno combattuto durante le  “Mastery Challenges”, mettendo alla prova le loro abilità ai fornelli per creare piatti d’autore che rispecchiassero il tema culinario di quest’anno: Eat positive.

Ogni singola battle è avvenuta entro un arco di tempo limitato e ha visto gli chef letteralmente accerchiati da telecamere, giornalisti, ospiti e tante, tantissime macchine fotografiche. Non ultimo l’occhio attento dei giudici: Davide Oldani, Viviana Varese, Holger Stromberg, Luigi Taglienti, Lorenzo Cogo e Brittany Wright.




Il campionato si è svolto a gironi. La mattina del 24 ottobre, dopo l’apertura ufficiale e la presentazione dell’evento, è stato dato il via ai primi testa a testa a suon di pasta! Uno dietro l’altro: Austria contro Norvegia, Brasile contro Svezia e così via. Fantastico. Era come assistere a uno spettacolo! Potevamo spostarci da una postazione all’altra per immortalare i gesti rapidi degli chef e le emozioni che segnavano i loro volti. Il più coraggioso alzava lo sguardo anche solo per un secondo e regalava qualche sorriso a favore di camera. Eravamo liberi di osservarli, cogliere la maestria dei movimenti e, perché no, provare a captare qualche segreto del mestiere. Una sorgente di stimoli per la mia voglia di sperimentare in cucina ma anche un’ottima scuola di fotografia. Complesso ma entusiasmante, fotografare in questi contesti non è mai facile, specialmente per un fotografo NON professionista come me. Ma è andata bene, mi è servito e ho trovato questi due giorni formativi per il mio lavoro.





La due giorni di sfide tra gli chef ha visto alternarsi alcuni interventi da parte di ospiti d’eccezione, come Holger Stromberg, chef nutrizionista, già componente della giuria, seguito dalla conduttrice Filippa Lagerbäck in un confronto a tema: l’italianità. Com’è percepita e vissuta da noi che l’alimentiamo, anche tramandando le nostre tradizioni, e quale sia la percezione che può avere un occhio straniero.



La prima giornata si è conclusa con la “Blue Dinner” allestita alla Fondazione Prada. Istituzione dell’Arte contemporanea, ai piani alti ospita anche un lussuoso ristorante in cui abbiamo potuto gustare i piatti di Norbert Niederkofler, chef che vanta 3 stelle Michelin. Estrapolo dal sito ufficiale una frase evocativa che mi ha colpito:

“Sono un individuo. Come lo sei tu. Ho le mie forze e le mie debolezze. Come le hanno tutti. Cerco di essere genuino ma non sempre ci riesco. E tu?” 



Al mattino del 25 ottobre, allo spazio eventi del Pelota, le pentole erano già fumanti e tutto era pronto per un’altra giornata di sfide. Tema del giorno, oltre a essere occasione per celebrare il #WorldPastaDay, è stato quello delle Masters of wellbeing!





Primi piatti dominati dal profumi e sapori dei vegetali. Pomodori, peperoni, basilico e tante altre varietà di verdure hanno letteralmente colorato le postazioni di ogni singolo chef. Inutile dire che fotografare questa fase sia stato ancora più avvincente! La tensione nell’aria era palpabile, il ritmo si faceva sempre più frenetico e la cerchia degli chef si stringeva sempre di più.




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Oggi è un giorno speciale! Per me e per tanti altri che stanno partecipando al #pastaworldchampionship organizzato da @barilla. Vi dico che è speciale perché al termine della gara sarà decretato un vincitore che potrà godersi il titolo per un lungo anno ma anche perché oggi è il #worldpastaday! 🍝 E dove potevo sognare di essere se non qui? Dove la pasta viene celebrata, fotografata e, ovviamente, mangiata! 🤩 Buon pranzo! . . #Onthetable #ad #Livelittlethings #Morningslikethese #Fellowmag #thekitchn #food52grams #buzzfeast #theartofslowliving #tastingtable #heresmyfood #eattheworld #beautifulcuisines #gloobyfood #livecolorfully #petitejoys #calmversation #theartofslowliving #inthekitchen #onmytable #eeeeeats #mycommontable #huffposttaste #foodfluffer

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Nel primissimo pomeriggio sono stati annunciati i due finalisti, non prima di aver decretato il vincitore del premio “Acquolina”, assegnato alla tedesca Sabrina Fenzl.



A seguire, un’interessante intervento tenuto da Giuseppe Bonati, agricoltore per Barilla. Grazie alle sue spiegazioni scopro alcuni dettagli a cui non avevo mai badato. La raccolta del basilico, ad esempio: non potevo sapere che una filiera apparentemente poco articolata come quella della sua raccolta, potesse in realtà rivelarsi così esigente e dettata da tempi precisi. Il basilico infatti deve essere raccolto alle primissime ore del mattino, quando la rugiada bagna ancora le sue foglie. È quella la temperatura ideale per la sua raccolta. Inoltre, non dovrà trascorrere più di un’ora dalla sua raccolta alla consegna. Bonati precisa: «il rispetto di queste tempistiche farà sì che il prodotto conservi le proprietà organolettiche».





A precedere l’annuncio dei due finalisti, la grandiosa performance di Davide Oldani con Food Ensamble: un intreccio di suoni, profumi e gesti che creano un concerto sonoro davvero incredibile!



A inizio serata le luci illuminavano il palco centrale. Di lì a qualche istante si sarebbero conosciuti i nomi dei due finalisti che si sono fatti largo tra una sfida e l’altra, sbaragliando una lunga lista di chef.

Toby Wang, disciplinato e creativo chef cinese, è il nome del primo finalista, seguito dalla vulcanica americana Carolina Diaz; avevano un’unica missione: preparare la migliore pasta al pomodoro!





Poco dopo le 21:00 ogni giurato aveva assaggiato e valutato il proprio piatto di pasta preferito, giungendo al tanto atteso esito finale.
Alle 21:12 il verdetto! Carolina Diaz trionfa e si aggiudica il titolo di Barilla Pasta World Champion 2018!
Grida di gioia, musica e un coro per esultare alla vittoria dell’americana, visibilmente commossa e incredula!



La serata però non è finita qui, perché poco distanti dalle postazioni degli chef erano già pronti gli strumenti musicali che di lì a poco hanno dato il via al Pasta Party al ritmo di jazz!




Questo è quanto è accaduto nei due giorni trascorsi a Milano! Non posso che essere grato a Barilla per avermi incluso in questo progetto di lavoro. Un’occasione di crescita che porterò tra i migliori ricordi!

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